L'inclusione scolastica degli alunni con disabilità ha conosciuto fasi importanti nella storia della scuola: dalla situazione ordinaria di esclusione da qualsiasi intervento educativo alla separazione in scuole speciali, all'inserimento e all'integrazione nella scuola di tutti, fino alla nuova prospettiva di inclusione nella scuola per tutti, secondo approcci sempre più aperti alla cura educativa dei bisogni differenti, alle integrazione di tutte le diversità. Oggi l'inclusione è per ogni alunno, per una scuola "di tutti e di ciascuno". Una scuola è inclusiva quando essa vive e insegna a vivere con le differenze. Uno spazio di convivenza nella democrazia, nel quale il valore dell’uguaglianza va ribadito e ristabilito come rispetto della diversità: Don Milani ci insegna che niente è più ingiusto che fare parti uguali fra disuguali. La diversità, in tutte le sue forme, dunque, viene considerata una risorsa e una ricchezza, piuttosto che un limite, e nell’ottica dell’inclusione si lavora per rispettare le diversità individuali. L’idea di inclusione deve basarsi sul riconoscimento della rilevanza della piena partecipazione alla vita scolastica da parte di tutti i soggetti, ognuno con i suoi bisogni “speciali”. L’inclusione deve rappresentare un processo, una cornice in cui gli alunni, a prescindere da abilità, genere, linguaggio, origine etnica o culturale, possono essere ugualmente valorizzati e forniti di uguali opportunità a scuola. Un ambiente inclusivo tende a rimuovere gli ostacoli che impediscono alla persona la piena partecipazione alla vita sociale, didattica, educativa della scuola.
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